Il seminario, che ha chiuso il percorso formativo dello scorso anno della -Formazione Quadri del Terzo Settore- e che rappresenta il primo momento pubblico della nuova edizione del progetto, ha avviato i lavori giorno 21 febbraio a Salerno con una riflessione sulla comunicazione sociale, intesa come strumento per promuovere una cultura e uno stile di vita improntati al rispetto dei diritti e della solidarietà.
Presente l’Associazione umanitaria pugliese HALP–Humanitarian Aid Life Programs con la partecipazione attiva del Presidente Edmondo Papanice che si è complimentato con Nagwan El Ashwal – attivista egiziana- per la testimonianza sulla primavera araba.
Uno spazio importante è stato dedicato alla presentazione della ricerca sugli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile (BES) realizzata nel 2013 dal Laboratorio di Ricerca Azione di FQTS. Negli ultimi anni il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e delle società è emerso prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica; la crisi attuale ha imposto una riflessione sullo sviluppo di nuovi criteri statistici che guidino tutti i protagonisti, politici e sociali, verso lo sviluppo di una nuova prospettiva di welfare, fondata sul principio di sussidiarietà e sul protagonismo della società civile. L’indagine, basata su un campione di 3346 soggetti (il 57,9% del campione è residente nelle sei regioni del progetto formativo), ha quindi la finalità di delineare una mappa dei bisogni e delle aspettative relative al benessere individuale e collettivo, anche in relazione alle caratteriste sociali dei partecipanti all’indagine. Accanto al Pil, dunque, il Bes: una questione decisiva per la politica nazionale e locale perché far crescere il benessere e la soddisfazione dei cittadini significa dare un nuovo valore allo sviluppo economico in un quadro di sostenibilità sociale. Un focus del seminario è stato infine dedicato al terzo settore meridionale letto in una prospettiva di interazione con il bacino del mediterraneo, un dialogo che consente di attivare progetti di co-sviluppo e democratizzazione attraverso la condivisione di esperienze, culture, processi sociali e imprenditorialità capaci di fare del Mediterraneo il laboratorio di un nuovo modello di sviluppo, fondato sul protagonismo delle comunità locali e sullo scambio di risorse e opportunità. Filo conduttore della tre giorni di Salerno è stata la nostra Costituzione, con un’analisi del ruolo che il terzo settore può giocare, accanto a Stato e Istituzioni, per alimentare le relazioni e la solidarietà tra i cittadini e sui territori.